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Esiste un rimedio facile e assai valido nellla correzione delle lievi iperbilirubinemie, la fototerapia. Ne ha scritto il Ginecologo Luigi Langella in un lungo documento di cui riassumiamo un estratto.

In primo luogo sono stati adoperati trattamenti come la somministrazione di sostanze per l'eliminazione dalle vie sanguigne della bilirubina, bloccarne l'assorbimento nell'intestino e infine con l'esposizione della cute del neonato alla luce fredda, ovvero fototerapia.

Questa luce è emessa da lampade con potenza minima di 100 mW/cm², e provoca l'abbassamento dei livelli di bilirubina indiretta.

Un altro utilizzo è quello di terapia collaterale per diminuire la quantità di trasfusioni di sangue, mentre gli effetti indesiderati possibili sono i seguenti:

Danni alla retina

Feci verdastre e liquide

Rash cutanei momentanei

Danni citossici

Gli altri sono inclusi nella documentazione allegata a questo articolo.

Nell'ospedale in cui ha lavorato il Ginecologo Luigi Langella si sono verificati 118 casi su 4025 nascite, quindi ittero neonatale fuori norma. Dopo aver stabilito i valori della bilirubina ogni 2-4 ore, risulta che solo il 12% dei casi ha subìto la fototerapia per oltre 72 ore.

Grazie a questa esperienza è possibile ribadire la scarsa rilevanza degli inconvenienti e che la fototerapia è funzionale anche come terapia per le forme di natura immunologica.

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